La vita dopo by Donald Antrim

La vita dopo by Donald Antrim

autore:Donald Antrim [Antrim, Donald]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858410417
editore: Einaudi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Parte quinta

Mi sono spesso chiesto che cosa sarebbe potuto succedere a mia madre dopo che infine smise di bere, nel 1983, non fosse stato per suo padre, che, sospetto, si preoccupò per la figlia ogni giorno della sua vita di genitore, e che, poco prima di morire all’età di novant’anni, cercò vigorosamente rassicurazioni, di solito da me, ma anche da mia sorella, sul fatto che sua figlia un giorno sarebbe riuscita a superare la sua rabbia e a ritagliarsi un posto nel mondo.

«Don, secondo te tua madre ha qualche speranza? – mi chiedeva ogni volta che andavo a trovare lui e mia nonna in North Carolina. – A tuo avviso se la sta cavando bene?»

Bene? Io non sapevo mai cosa rispondere. Avrei dovuto dirgli la verità rischiando di turbarlo? A volte non dicevo nulla. Ricordo che rimanevo lí seduto sul divano nella casa in McCoy Cove Road, sentendomi impotente, guardando fuori dalla finestra del salotto le basse montagne grigie poco distanti.

La casa dei miei nonni non era né bella né particolare – a differenza di molte abitazioni di Black Mountain, alcune delle quali costruite come case per le vacanze nello stile del Movimento delle arti e dei mestieri – però era una bella casa, e i miei nonni, pur avendo superato rispettivamente i settanta e gli ottant’anni, avevano lavorato alacremente all’edificio e allo stretto giardino in pendenza occupato, sul retro, da alberi frondosi che ombreggiavano un tavolo da picnic, e dall’orto di mio nonno e dalle aiuole floreali di mia nonna. Sul retro c’era anche un garage, in fondo al vialetto che costeggiava la casa risalendo il pendio. A volte, quand’era in vena di raccontare storie, mio nonno usciva di nascosto dalla cucina, attraversava il patio e percorreva il vialetto che portava alla sua stanza da lavoro dietro il garage. Un attimo dopo, saldo sulle gambe, e masticando uno stuzzicadenti o un chewing gum Dentyne, entrava in casa, si adagiava sulla sua poltrona, e cominciava a parlare speditamente. Spesso, mia nonna si alzava e usciva dalla stanza, perché disapprovava il fatto che bevesse.

Delle storie che raccontava, le mie preferite erano quelle ambientate sulle montagne. I miei nonni si erano diplomati – lei nel 1926, lui un anno dopo – al Tusculum College di Greenville, Tennessee. Piú o meno mentre entrambi si trovavano lí, ricordo che mi raccontava il nonno, fu istituita una borsa di studio elargita da una vedova che viveva, guarda un po’, a Miami, in Florida. La vedova desiderava, o almeno cosí ricordava mio nonno, che parte del suo denaro venisse utilizzato per istruire gli studenti provenienti dalle zone piú povere degli Appalachi occidentali. Lei stessa era nata in montagna, ricordo che mi raccontava il nonno, e, grazie allo studio, era riuscita a farsi strada nel mondo moderno. Dal momento che gli allievi che finivano al Tusculum grazie alla sua borsa di studio erano perlopiú analfabeti, il college si impegnava a provvedere interamente alla loro istruzione. In cambio, gli uomini e le donne che si iscrivevano al college



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